Le stagioni
Le stagioni identificano i periodi in cui è suddiviso l'anno solare. La
suddivisione può essere fatta in campo meteorologico o astronomico. In
quest'ultimo caso una stagione è l'intervallo di tempo che intercorre
tra un equinozio e un solstizio.
Si distinguono tra quattro stagioni, intervallate dai seguenti equinozi e
solstizi:
Equinozio di primavera – 21 marzo circa, segna l'inizio della primavera
nell'emisfero boreale e quello dell'autunno nell'emisfero australe. Sull'equatore il
sole è allo Zenit a mezzogiorno, la declinazione del Sole è pari a zero (si trova nel punto γ o punto d'ariete). La durata
del giorno è uguale a quella della notte in ogni punto della terra;
Solstizio d'estate – 21 giugno circa, segna l'inizio dell'estate nell'emisfero
boreale e dell'inverno nell'emisfero australe. In tale data la durata
del dì raggiunge il valore massimo nell'emisfero boreale e il minimo in
quello australe. La declinazione del Sole raggiunge il suo valore massimo, ovvero +23° 26';
Equinozio d'autunno – 22 o 23 settembre circa, segna l'inizio dell'autunno
nell'emisfero boreale e quello della primavera nell'emisfero australe.
Il sole è allo Zenit a mezzogiorno sull'equatore, la declinazione del Sole è pari a zero (si trova nel punto Ω) e la durata
del giorno è uguale a quella della notte in ogni punto della terra;
Solstizio d'inverno – 21 o 22 dicembre circa, segna l'inizio dell'inverno
nell'emisfero boreale e dell'estate nell'emisfero australe. In tale data
la durata del dì raggiunge il valore minimo nell'emisfero boreale e il
massimo in quello australe. La declinazione del Sole raggiunge il suo valore minimo, ovvero -23° 26';
In particolare i solstizi in astronomia vengono definiti come il momento in cui il Sole raggiunge in cielo la massima declinazione (+23° 26' per il solstizio d'estate) o minima declinazione (-23° 26' per il solstizio d'inverno).
Note
1. Le stagioni si ripetono una volta ogni anno tropico (il tempo che intercorre tra due equinozi o solstizi dello stesso tipo). Questo periodo è di 365.2422 giorni (ossia 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi), cosicché un calendario fisso di 365 giorni, essendo più breve, causerebbe uno slittamento delle stagioni: ogni 4 anni accumulerebbero un giorno in più di ritardo. Per correggere questo slittamento, agli anni "normali" di 365 giorni si intercalano anni "bisestili" di 366: il giorno in più viene inserito nel mese di febbraio, che negli anni bisestili conta 29 giorni anziché 28. Le oscillazioni, al massimo di un giorno, nelle date d'inizio delle stagioni dipendono dal meccanismo dell'intercalazione dell'anno bisestile.
2. Al contrario di quello che si è soliti pensare, il solstizio d'estate non coincide con l'afelio (il punto più lontano dal Sole che la Terra raggiunge nella sua orbita), così come il solstizio d'inverno non coincide con il perielio (il punto più vicino al Sole che la Terra raggiunge nella sua orbita), ma sono distanziati da circa 13 giorni. Quindi il perielio si ha ai primi di gennaio, mentre l'afelio ai primi di luglio.